Nie ma większego fotografika, specjalisty od Krakowa niż Adam Bujak. Swe rodzinne miasto fotografuje od ponad pół wieku! Wydał o starej stolicy Polski kilkanaście albumów; przyszedł czas na nowy. Bo też i miasto znowu sporo się zmieniło, wypiękniało. Czegóż nie ma w tym "Tysiącletnim Krakowie"? – i katedra, i najśliczniejsze kościoły, i zamek wawelski, pałace oraz stare kamienice, teatry oraz muzea, pomniki – długo by wymieniać. A wszystko to o różnych porach roku…

Niezwykle nastrojowe zdjęcia, jakże często widoki niedostępne dla zwykłego turysty, uzupełnione zostały o barwnie napisany tekst innego wielkiego miłośnika podwawelskiego grodu, wybitnego historyka sztuki Krzysztofa Czyżewskiego.

WERSJA JĘZYKOWA: WŁOSKA

Wawel – Castello      22

La Cattedraledi Wawel      42

Fortificazioni      72

L’Università      80

Piazza del Mercato Principale      88

Teatri      98

Chiese      106

Musei      174

Cimiteri      186

Monumenti      196

Il parco Planty      222

I palazzi e le vie      230

Tradizioni      256

La nuova Cracovia      274

La Vistola      286

 

Verso la decadenza

Un momento di netta cesura nella storia diCracovia, atto a dividere il periodo della fioriturae della prosperità dall’epoca della graduale decadenzae dell’impoverimento, ce lo forniscono glieventi drammatici riguardanti la guerra con laSvezia. Nell’anno 1655 Cracovia, dopo un’inizialeresistenza sotto il comando di Stefano Czarnecki,si dovette arrendere. Gli occupanti obbligaronola città a pagare forti contributi. Saccheggiaronosenza pietà anche chiese e monasteri. Le conseguenzedel conflitto e l’occupazione stranierafurono terribili. Vennero ridotti in macerie moltiluoghi di culto, monasteri e persino abitazioniprivate – soprattutto nei sobborghi. Dopo la cacciatadegli svedesi, avvenuta nel 1657, cominciòla ricostruzione. Vennero completamente ricostruitele chiese dei carmelitani calzati a Piaseke quella dei bernardini a Stradom. Il vescovo JanMałachowski fece erigere anche un nuovo monastero,con annessa la chiesa, destinato alle suoredella Visitazione di Santa Maria e realizzato suprogetto di Giovanni Solari. In verità soltantoalla fine del XVII secolo venne realizzata unacostruzione di dimensioni europee, la chiesa diS. Anna, frutto della collaborazione tra Tielmanvan Gameren e Baldassarre Fontana. Il ruoloeconomico che Cracovia svolgeva prima dell’invasionesvedese, non sarebbe invece più statoriacquisito. I sintomi della crisi si acuivano, preludiodel successivo lento declino di Cracovia.Come se non bastasse, Augusto II decise di intraprenderela guerra del nord. Nel 1702 Cracoviavenne occupata per la seconda volta dalle truppesvedesi. Perdite incalcolabili furono provocatedall’incendio appiccato dai soldati che stanziavanoal castello di Wawel, il quale ridusse quasicompletamente in cenere il palazzo reale. La cattedraleinvece, si salvò miracolosamente.

Il 17 gennaio 1743, presso la cattedrale diWawel, ebbe luogo l’incoronazione di AugustoIII – come si sarebbe più tardi dimostrato,si trattava dell’ultima cerimonia di questo tipoa Cracovia. Durante il regno del nuovo sovranoiniziò un periodo di una certa ripresa economicae di stabilizzazione della situazione politica. Inquesto periodo l’arte ricevette un impulso alladiffusione. Vennero infatti edificate alcune chiesedi un certa rilevanza artistica. Kacper Bażankaprogettò la chiesa degli Scolopi e quella deiMissionari a Stradom. Un ruolo di primo pianospetta comunque a Francesco Placidi, prolificoe talentuoso artista italiano che progettò chiese(quella dei Trinitari a Kazimierz, la facciatadella chiesa degli Scolopi), cappelle (quella delcardinale Jan Aleksander Lipinski presso la cattedrale),così come altari, tombe (tra cui quelladi Korybut Wiśniowiecki e Jan III Sobieski alWawel), epitaffi e così via. Molte chiese vennerodotate di nuovi arredi in stile tardo barocco. Trale decorazioni più spettacolari possiamo trovaregli interni della chiesa dei Bernardini con glialtari sistemati a retroscena. Presso i Trinitarie gli Scolopi sono presenti pitture su pareti coneffetti illusionistici, opera di maestri provenientidalla Moravia: Jerzy Piltz e Sebastian Eckstein.Degna di nota risulta anche l’opera di alcuniscultori: Antoni Frączkiewicz, Jerzy Lehnertfatto arrivare apposta dalla Slesia, Antoni Gegenpauered anche Wojciech Rojowski.

Nel 1768 Cracovia venne occupata dalle armaterusse che vi rimasero fino all’anno 1778. Inquell’occasione si ricoprirono di gloria i confederatiche difesero con accanimento il monasterodi Tyniec. In virtù dell’accordo per le spartizionidella Polonia, l’Austria ricevette le terre situateoltre la riva meridionale del fiume Vistola. Approfittandodi questo fatto l’imperatore GiuseppeII fondò nel 1784 una città concorrenziale perCracovia, Podgórze, la quale iniziò a svilupparsiin modo molto rapido, anche grazie alla sua posizionedi confine. Lo schema urbanistico dellacittà, conservatosi fino ad oggi e situato trala Vistolaela collina di Krzemionki, si formò in menodi un centinaio d’anni. La sua caratteristica peculiarerisulta essere l’arteria centrale, spezzata inmolto punti, (composta infatti dalle vie Wielicka,Limanowskiego e Kalwaryjska) che costituisceufl’assedella città, con la piazza del mercato diforma pentagonale, dominata dalla chiesa parrocchiale.Durante il regno di Stanislao AugustoPoniatowski Cracovia intraprese un lento camminodi uscita dalla crisi economica. Dall’anno1766 iniziò a funzionarela Commissioneper ilBuon Ordine. Nel 1780 vennero realizzate alcuneriforme riguardanti l’Accademia di Cracoviache venne ribattezzata Scuola centrale della Corona.Venne eretto l’osservatorio astronomicoe creato l’orto botanico (ancora oggi esistente).Cracovia con Kleparz e Kazimierz e le sue vicinanzegiuridico-amministrative contava alloracirca venticinquemila abitanti. Lo stile classicosi presentò a Cracovia nella sua versione provinciale.Vennero eretti gli imponenti palazzi dellafamiglia Wodzicki presso la piazza del Mercatoed in via Św. Jana, probabilmente secondo i progettidi Ferdynand Nax. Un ruolo specifico loebbe l’architetto amatoriale, canonico della cattedrale,don Sebastian Sierakowski, autore degliarredi della chiesa delle suore norbertane, conun colonnato che circonda il presbiterio e l’altarea forma di esedra. Putroppo quasi un secolofa venne abbattuta un’altra sua opera, il pontein pietra a Prądnik. Nei giorni tra il 16 ed il 29giugno 1787 soggiornò a Cracovia il re StanislaoAugusto Poniatowski. Egli si recò in pellegrinaggioa Skałka, chiesa dove avvenne il martiriodi Santo Stanislao e oggi santuario, successivamentevisitò il Collegium Maius, si recò allacattedrale e scese nella cripta di San Leonardoper rendere omaggio a Giovanni III Sobieski,partecipò al gran ballo organizzato dal consigliocittadino presso i fondachi. Fu questa l’ultima visitadi un re polacco nell’antica capitale.

Il Parlamento Quadriennale, che si distinseper la realizzazione della costituzione, si occupòanche della riforma riguardante le città. Nell’anno1792 avvene la fusione in una sola entità diCracovia, Kleparz e Kazimierz e delle localitàvicine. In breve si ritornò allo stato precedente,soprattutto dal momento in cui in città entraronoi russi. Si attraversò nuovamente un periododi stagnazione economica. La città divenne inquel periodo un luogo d’incontro per i patrioti chenon volevano accettare il diktat di Mosca. Il 24marzo del 1794, il giorno dopo la ritirata dellearmate russe, Tadeusz Kościuszko, in qualità dicapo della rivolta armata contro gli eserciti chemiravano alle spartizioni della Polonia, fece sullapiazza del mercato un solenne giuramento alpopolo. La vittoria di Racławice sembrò esseredi buon auspicio per l’insurrezione. A Cracoviavennero trionfalmente portati i cannoni strappatial nemico, mentre alla cattedrale del Wawelfu celebrata una funzione solenne. Purtroppo lesuccessive disfatte degli eserciti polacchi a Maciejowicee a Szczekociny si rivelarono un tristepresagio del prossimo insuccesso della rivolta.Dopo un breve periodo di insicurezza riguardoa quale delle potenze sarebbe stata assegnataCracovia, venne deciso, in virtù del trattatodelle spartizioni, che la città sarebbe toccataall’Austria.

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